Caratteri generali dei suoli recenti vesuviani
I suoli del Vesuvio sono giovani e poco sviluppati, con caratteristiche chimiche e fisiche strettamente legate alla storia eruttiva del Vesuvio. In seguito a deposizione, i materiali vulcanici vengono alterati nel tempo dall’azione combinata degli agenti atmosferici e degli organismi viventi. La posizione nel paesaggio dei depositi vulcanici (ad esempio sui versanti ripidi alti del vulcano o nelle aree edemontane) influisce sui processi pedogenetici in atto e sulla formazione degli orizzonti pedologici. Infatti, le acque di ruscellamento superficiale tendono ad erodere ed asportare maggiormente le particelle di suolo lungo i versanti, riducendo lo spessore degli orizzonti pedologici più superficiali (O ed A) e talora anche di quelli più profondi (B), se si innescano veri e propri fenomeni franosi. La ciclica attività eruttiva del vulcano ha portato nel tempo alla progressiva sovrapposizione di depositi vulcanici su suoli già in evoluzione, arrestandone di volta in volta il processo di formazione (pedogenesi), che è poi ripreso
sui successivi e più recenti depositi vulcanici a contatto con l’atmosfera. Tale ciclicità ha creato profili pedologici complessi, formati dall’alternanza di suoli sepolti e depositi vulcanici
Orizzonti pedologici
O – orizzonte organico
A – orizzonte organo-minerale
B – orizzonte minerale
C – orizzonte poco o non alterato
di materiali piroclastici
R -roccia lavica
Suffissi
p – orizzonte lavorato
i – materiali organici poco decomposti
e – materiali organici moderatamente
decomposti
w – orizzonte alterato
AREA VESUVIANA ED UBICAZIONE DEI SETTORI CAMPIONATI

Siti campionati
I suoli recenti sono stati campionati in modo da preservarne la struttura interna, inserendo lentamente nel suolo appositi contenitori di plexiglass. Il campionamento ha interessato solo la porzione superficiale (i primi 40 cm) dei suoli ed è stato effettuato in 4 siti dell’area vesuviana, al fine di mostrarne le diverse caratteristiche. I siti campionati sono:
1. Boscotrecase, vigneto tenuta Matrone;
2. Boscotrecase, pineta località Fruscio – Ciaramelle;
3. Ercolano, giardino dell’Osservatorio Vesuviano, bosco misto;
4. Nola, scavo archeologico di Via Antica Muraglia, suolo agricolo.
SITO 1
Località: Boscotrecase, tenuta Matrone
Uso del suolo: vigneto
Altitudine: 215 m s.l.m.
Substrato: materiali piroclastici (lapilli scoriacei) dell’eruzione vesuviana del 1906
Suoli: orizzonti organo-minerali (Ap e Bw) poco alterati, risultano rimaneggiati per
effetto dell’attività di impianto del vigneto
SITO 2
Località: Boscotrecase, Fruscio – Ciaramelle
Uso del suolo: pineta
Altitudine: 220 m s.l.m.
Substrato: colate laviche dell’eruzione vesuviana del 1906
Suoli: orizzonti organici (O – lettiera) poco (Oi) o moderatamente (Oe) decomposti
sovrapposti a scorie (C) e roccia lavica (R1 e R2)
SITO 3
Località: Ercolano, giardino dell’Osservatorio Vesuviano
Uso del suolo: bosco misto (Leccio, macchia mediterranea)
Altitudine: 600 m s.l.m.
Substrato: materiali piroclastici (ceneri) dell’eruzione vesuviana del 1906
Suoli: orizzonti organo-minerali (A e Bw) formati dall’alterazione di ceneri vulcaniche
in presenza di sostanza organica derivante dai residui fogliari del bosco
SITO 4
Località: Nola, scavo archeologico Via Antica Muraglia
Uso del suolo: orti arborati
Altitudine: 38 m s.l.m.
Substrato: ceneri e lapilli delle eruzioni del 1944 e del 1906, su una fitta sequenza di
depositi di eruzioni vesuviane più antiche
Suoli: orizzonti organo-minerali (Ap e BC) debolmente alterati, risultano lavorati per
effetto delle attività agricole