Il complesso vulcanico del Somma-Vesuvio è caratterizzato dalla presenza di suoli con diverso grado di evoluzione e differenziazione
Il Vesuvio
La parte meridionale del complesso, comprendente l’edificio del Vesuvio, rappresenta l’area di più recente formazione e pedogenesi.
La parte meridionale del complesso, comprendente l’edificio del Vesuvio, rappresenta l’area di più recente formazione e pedogenesi.
I suoli sono poco o per null sviluppati e si formano da depositi recenti di ceneri e lapilli colonizzati da vegetazione pioniera (macchia a ginestra) e le rocce dai licheni.
I versanti alti del Vesuvio, tra 350 e 800 m s.l.m., sono spesso molto inclinati e ripidi. Qui la vegetazione naturale è costituita da arbusteto a
ginestra, boschi di leccio e da vaste aree con rimboschimenti a Pinus pinea.
I suoli hanno profondità variabile da 20 a 100 cm e risultano in genere molto giovani, con orizzonti di superficie poco evoluti e ricchi di sostanza organica
umificata.
Si sviluppano da depositi piroclastici da caduta e si rinvengono soprattutto in presenza dei boschi di leccio, mentre le pinete ricoprono generalmente il substrato lavico
I versanti bassi del Vesuvio, al di sotto dei 350 m s.l.m., si presentano in genere da moderatamente a debolmente inclinati e con frequenti terrazzamenti antropici. Gli orti arborati e le colture orticole e floricole di pieno campo ne rappresentano l’uso agricolo prevalente. I suoli si presentano da profondi a molto profondi, ma poco pedogenizzati perché si sviluppano da depositi piroclastici e vulcanoclastici recenti.
Il Somma
La parte settentrionale del complesso, costituita dai resti del fianco del Monte Somma, rappresenta l’area più antica in cui la pedogenesi è generalmente più avanzata.
Sui versanti della fascia altimetrica medio-bassa, al di sotto dei 700 m s.l.m. circa, i suoli si presentano moderatamente profondi (oltre 150 cm). Al di sotto del bosco, si identifica una lettiera di materiale organico poco umificato (Oi), un orizzonte organominerale (A), una serie di orizzonti minerali di alterazione (Bw1, Bw2) e depositi piroclastici poco (BC) e per nulla alterati (C).
I suoli hanno tessitura moderatamente grossolana e reazione moderatamente acida. Vengono classificati come Andi-Eutric Cambisols (IUSS Working Group WRB, 2015)
Sui versanti della fascia altimetrica più elevata, tra i 700 e gli 850 m s.l.m., i suoli si sviluppano da depositi piroclastici antichi, che ricoprono lave e dicchi, e si presentano moderatamente profondi.
I suoli hanno tessitura moderatamente grossolana e reazione moderatamente acida.
Vengono classificati come Vitric Andosols (IUSS Working Group WRB, 2015)
A/C è un orizzonte organo-minerale (A)comprendente inclusi di depositi piroclastici poco o per nulla alterati (C).
Spesso nel profilo pedologico è possibile identificare la sovrapposizione di suoli che si sono sviluppati in periodi diversi e quindi suoli anche molto antichi. In tal caso si dice che il suolo si è formato in più cicli pedogenetici
Eruzione delle Pomici di Avellino di circa 3950 anni fa
Questo suolo, sepolto dall’eruzione delle Pomici di Avellino, risale all’età del Bronzo antico, e quindi ha oltre 4000 anni di età.